Le varie normative che si sono susseguite in materia di contenimento e gestione dell’emergenza da COVID-19, introducono per le aziende la necessità di operazioni di sanificazione finalizzate al contenimento del contagio.

Deve essere assicurata, laddove prevista, una “sanificazione periodica” dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro, di altre aree e degli articoli”.

  • Ma cosa si intende con sanificazione?
  • Come realizzare la sanificazione?
  • Quanto rimane il virus SARS-CoV-2 sulle superfici?
  • Come orientarsi tra i prodotti?

 

La risposta a questi quesiti è contenuta nell’aggiornamento (rev. 15 maggio) al documento dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) “Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19: superfici, ambienti interni e abbigliamento. Versione del 15 maggio 2020”.

Il rapporto presenta una “panoramica relativa all’ambito della sanificazione di superfici e ambienti interni non sanitari per la prevenzione della diffusione dell’infezione COVID-19” e le indicazioni riportate “si basano sulle evidenze, a oggi disponibili, relativamente alla trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2, della sopravvivenza del virus su diverse superfici e dell’efficacia dei prodotti utilizzati per la pulizia e la disinfezione/sanitizzazione dei locali”.

Le indicazioni considerano, tuttavia, “anche l’impatto ambientale e i rischi per la salute umana connessi al loro utilizzo”. Il documento include poi, in allegato, “anche indicazioni sul trattamento del tessile da effettuarsi in loco (sia abbigliamento in prova che superfici non dure quali arredi imbottiti, tendaggi, ecc)”.

E’ specificato che “Quando si parla di sanificazione, anche in riferimento a normative vigenti, si intende il complesso di procedimenti ed operazioni di pulizia e/o disinfezione e mantenimento della buona qualità dell’aria”.

Riguardo alla sopravvivenza del virus si indica che studi sui coronavirus, non SARS-CoV-2, quali il virus della SARS e della MERS, “suggeriscono che il tempo di sopravvivenza di questi patogeni sulle superfici, in condizioni sperimentali, varia da poche ore fino ad alcuni giorni” in dipendenza del materiale interessato, della concentrazione, della temperatura e dell’umidità.”.

Sono riportati dati relativi alla persistenza del SARS-CoV-2, anche con riferimento alla stabilità del virus a differenti temperature e su differenti superfici.

Il documento riporta in una tabella i risultati di uno studio in cui il SARS-CoV-2 su ogni superficie è stato determinato dopo 30 minuti, 3 ore, 6 ore, 1 giorno, 2 giorni, 4 giorni e 7 giorni di incubazione:

 

Superfici Particelle virali infettanti rilevate fino a Particelle virali infettanti non rilevate dopo
carta da stampa e carta velina 30 minuti 3 ore
tessuto 1 giorno 2 giorni
legno 1 giorno 2 giorni
banconote 2 giorni 4 giorni
vetro 2 giorni 4 giorni
plastica 4 giorni 7 giorni
acciaio inox 4 giorni 7 giorni
mascherine chirurgiche strato interno 4 giorni 7 giorni
mascherine chirurgiche strato esterno 7 giorni non determinato

 

Continua a leggere e scarica il documento Rappporto ISS COVID-19 n. 25_2020

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